Con la 96° edizione dei premi Oscar che si è tenuta nella notte italiana tra il 10 e l’11 marzo, si è conclusa la grande stagione dei premi cinematografici, iniziata con i Golden Globe a gennaio e proseguita con i BAFTA britannici di metà febbraio.
Trionfatore assoluto è stato Oppenheimer di Christopher Nolan, biopic sul padre della bomba atomica J. Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy) che ha raccolto nel complesso sette Oscar, cinque Golden Globe e sette BAFTA. Numeri impressionanti, che si vanno a sommare ai quasi 961 milioni di dollari incassati al box office – un record assoluto, dato che il film è tecnicamente Rated R, ovvero per vederlo i minori di 17 anni devono essere accompagnati da un adulto.
Anche se Oppenheimer ha fatto la parte del leone l’altra sera al Dolby Theatre, sono stati tanti i film che si possono dire soddisfatti dall’esito della serata. Curiosamente, molti di questi sono tratti da libri, consolidando lo stretto rapporto – nonostante l’apparente dicotomia – che intercorre tra fotogrammi in movimento e parola scritta.
Per esempio, detto di Cillian Murphy e della sua nemesi (solo sullo schermo) Robert Downey Jr., vincitori rispettivamente delle statuette come miglior attore e miglior attore non protagonista per le loro interpretazioni nel biopic nolaniano, Povere creature di Yorgos Lanthimos ha ricevuto ben quattro riconoscimenti, tra i quali quello assegnato a Emma Stone come migliore attrice (permettendole di fare il bis dopo quello del 2017 per La La Land). E se La zona d’interesse di Jonathan Glazer ha vinto l’Oscar come miglior film in lingua straniera, Il ragazzo e l’airone del maestro Hayao Miyazaki ha vinto l’Oscar come miglior film d’animazione.
Ma cos’hanno in comune questi quattro film – ai quali aggiungiamo anche Killers of the Flower Moon del decano Martin Scorsese, uscito a mani vuote nonostante le ben dieci candidature? Ebbene, sono tutti tratti da libri, tra l’altro libri di un certo successo, dal momento che in questi mesi hanno spesso e volentieri fatto capolino in classifica trainati dai loro adattamenti per il grande schermo.
Stiamo parlando del saggio premio Pulitzer Oppenheimer di Kai Bird e Martin J. Shervin, edito da Garzanti, su cui Nolan si è basato per scrivere la sceneggiatura del suo film. Oppure Povere creature! di Alasdair Gray, romanzo del 1992 edito in Italia due anni dopo da Marcos y Marcos e riscoperto recentemente da Safarà. Il compianto Martin Amis invece è l’autore de La zona d’interesse, romanzo del 2014 presente nel catalogo Einaudi, mentre il poderoso libro d’inchiesta di David Grann – conosciuto anche per Civiltà perduta e Il vecchio e la pistola, entrambi tra l’altro trasposti con successo al cinema – Gli assassini della Terra Rossa, pubblicato da Corbaccio, ha ispirato il film di Martin Scorsese con Robert De Niro e Leonardo DiCaprio. Ispirato all’infanzia di Miyazaki, Il ragazzo e l’airone trae invece tematiche filosofiche trattate (ma non il soggetto) dal romanzo E voi come vivrete? di Genzaburō Yoshino, presente nel catalogo Kappalab.
E questi sono solo alcuni degli esempi più recenti, giusto per restare aderenti alla cronaca. Ma andando a consultare gli archivi, non possiamo che citare Nomadland, miglior film nel 2021, adattamento del libro della giornalista Jessica Bruder Nomadland. Un racconto d’inchiesta pubblicato da Edizioni Clichy. Oppure La forma dell’acqua (Oscar 2018, edito da TRE60), ispirato all’omonimo romanzo dello stesso regista Guillermo Del Toro con Daniel Kraus. Oppure 12 anni schiavo, tratto dall’omonima autobiografia di Solomon Northup pubblicata da Garzanti. E questo prendendo in considerazione soltanto gli ultimi dieci anni!
Per scoprire tanti altri libri, non vi resta quindi che dare un’occhiata alla nostra proposta. Buona visione e buona lettura (e viceversa)!