È Triste tigre di Neige Sinno il libro vincitore del Premio Strega Europeo 2024, l’undicesima edizione del riconoscimento dedicato agli autori che hanno ricevuto nel loro paese un importante premio nazionale.
Neige Sinno, vincitrice in Francia del Prix Femina 2023 con il suo romanzo edito in Italia da Neri Pozza, ha battuto la concorrenza della tedesca Shida Bazyar, dell’irlandese Paul Lynch, del norvegese Tore Renberg e della spagnola Rosario Villajos.
Ad assegnare il Premio, come sempre durante il Salone Internazionale del Libro di Torino, una giuria composta da 25 scrittori e scrittrici italiani vincitori o finalisti del Premio Strega: Marco Amerighi, Silvia Avallone, Andrea Bajani, Marco Balzano, Giuseppe Catozzella, Antonella Cilento, Mario Desiati, Claudia Durastanti, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Nicola Lagioia, Lia Levi, Melania G. Mazzucco, Daniele Mencarelli, Marco Missiroli, Matteo Nucci, Valeria Parrella, Romana Petri, Sandra Petrignani, Veronica Raimo, Antonio Scurati, Elena Stancanelli, Domenico Starnone, Nadia Terranova e Sandro Veronesi. Il libro di Neige Sinno ha ottenuto 10 voti sul totale di 23 preferenze espresse dalla giuria.
Ancora prima della vittoria del premio, Triste Tigre di Neige Sinno (Neri Pozza) era già il caso letterario europeo del momento. Pubblicato in Francia nel 2023, il libro racconta la dolorosa vicenda degli abusi subiti dall’autrice, francese ma residente da molti anni in Messico, da parte del patrigno quando aveva soltanto nove anni. Fin dalla sua pubblicazione il libro ha destato scalpore in Francia, attirando l’attenzione della critica e vincendo numerosi premi.
Pubblicato per la prima volta all’estero proprio in Italia, anche da noi il romanzo non è passato inosservato: Daria Bignardi lo ha definito “un libro che mi ha rintronato di bellezza”, mentre Alessandra Carati si è detta “tramortita” dalla lettura di Triste Tigre.
Neige Sinno è una scrittrice nata nel 1977 nella regione di Hautes-Alpes, dove ha vissuto fino al diploma, quando si è poi trasferita negli Stati Uniti per conseguire gli studi di letteratura americana e definitivamente in Messico, con la sua nuova famiglia, dove vive da 18 anni.
Queste le prime parole dell’autrice, presente a Torino per ritirare il Premio: «Sono molto riconoscente per questo premio che da visibilità a un testo che non pensavo possibile avesse della visibilità. Un riconoscimento del genere per me significa soprattutto che delle persone che hanno letto il mio libro facciano in modo che altre persone lo leggano, ed è questo che trovo favoloso, e per questo ringrazio tutta la giuria»